Ettore Romagnoli, Guida della cittá di Siena per gli amatori delle belle-arti, Siena 1832
Tratto da “Guida della cittá di Siena per gli amatori delle belle-arti” di Ettore Romagnoli, Presso Marco Ferri e Figlio, Siena 1832
L’insegne collegiata di Santa Maria di Provenzano fu inalzata con architettura di Fra Damiano Schifardini certosino nel 1594.
La facciata di libero stile, d’ordine corintio nell’inferiore, e di composito nel superior piano, venne eseguita di pietra tiburtina da Flaminio del Turco. L’esterno di questo tempio è svelto, e di nobil materia costrutto. L’interno di grave corintio ordine ornato, ha solo di grazioso la cupola ottagonale di libero disegno ancor essa perché d’ordine jonico pilastrata sopra il corintio.
Da un meschino locale si trasportò nel 23. ottobre 1611. in questo tempio il simulacro miracoloso di M. V. con pompa tale da far epoca non solo nella storia senese, ma in quella d’ogni più numerosa popolazione.
Il pavimento è di fini marmi. Nel primo altare fatto fabbricare nel 1630. da mons. FAbio De-Vecchi è S. Cerbone opera di Rutilio, e il quadretto colla visitazione di M. V. del Buonfigli.
La memoria di Guido Arcimboldi milanese nella crociata destra ha appresso la graziosa tela della quale scrisse il ch. Lanzi, che se il Rustichino piace in altre opere, in questa rapisce. Si figura in essa S. Caterina delle Ruote, e S. Caterina da Siena. Lo sfondo coll’Annunziata è di Gio. Domenico Manenti.
La sagrestia contiene il ritratto di Brandano colorito dal suo nipote Ansemo Carosi, e la copia del Gesù morto (dipinto dal Casolani per San Quirico) fatta da Francesco Vanni, di cui è la coronazione di M. V. nella volta. La sacra famiglia nominata dal Sig. de la Lande per opera del miglior stile d’Andrea del Sarto è da sagaci conoscitori tenuta per lavodo d’incerto autore. L’altra tela è del Vanni.
Nei pedacci della cupola colorì nel 1726. i SS. Crescenzio, e Vittorio il Cav. Galgano di Ansano Perpignani; il S. Ansano è opera del Nasini, e il S. Savino del Meucci. Gli angeli nei quattro pilastri furono intagliati da Domenico Caventon. L’altar maggiore ricco di marmi fu disegnato nel 1633. da Flaminio del Turco. Ivi si venera la B. V. di Provenzano, coronata nel 1680. dal Card. Flavio Chigi. Il tabernacolo e gli angeli d’argento furono cesellati nel 1804. da Giuseppe Coppini, e nel 1682. condotte furono da ignoto autore le statue esprimenti S. Bernardino e S. Caterina seppure non sono di Gio. Battista Querci, che nel 1668. aveva scolpiti cinque angeli d’argento per questo altare. Su i seggi del coro fatti da Antonio Posi nel 1755. sono le orchestre intagliate nel 1728. con bisbetico disegno dai fratelli Turinesi.
La tela col Calvario è d’Agostino di Pasquale Marcucci, e il S. Lorenzo del Montorselli.
Le memorie di Giuliano Daanzati fiorentino, del canonico Francesco Bandini, del medico e benefattore dei poveri Gio. Carlo Barbi, e di Alcibiade Lucarini illustre rettore di questa collegiata sono presso la principal porta situate.
Di quattro dignità, e d’un riguardevol numero di canonici è composto il capitolo di questa insigne collegiata, che ha pure un sufficiente numero di cappellani, e presiede all’amministrazione d’essa un gentiluomo sanese col titolo di rettore eletto da S.A.R..