Tratto da “Breve relazione delle cose notabili della CITTÀ DI SIENA ampliata e corretta dal sacerdote GIOVACCHINO FALUSCHI senese al nobil signore GUIDO SAVINI provveditore dell’Università e Rettore della Pia Casa di Sapienza. In Siena 1784“
S. MARIA in Provenzano Collegiata insigne di Canonici con quattro Dignità ragguardevoli, ed un sufficiente numero di Cappellani, e Chierici, alla cui amministrazione temporale presiede un Gentiluomo insignito del titolo di Rettore (a), ed al medesimo sono deputati quattro Gentiluomini eletti dal Colelgio di Balìa. Fu eretto questo nobil Tempio sul fine del secolo XVI e dedicato al culto di Maria Santissima, che manifestossi co’ miracoli in luogo poco distante dal medesimo.
Il Disegno della Facciata ornata con pietre Tiburtine, e della Chiesa fu dato da Don Damiano Schifardini Certosino Senese.
Si venera nell’Altar Maggiore la detta Immagine formata di terra cotta ivi collocalata con solenne traslazione nel 1611, quale dipoi venne coronata nel 1680 dal Cardinale Flavio Chigi. Il medesimo Altare è molto maestoso e nobilmente architettato con cordin Corintio tutto di pietre dure da Flamino del Turco.
Nei quattro Angoli della Cupola dipinsero in uno il Cav. Giusepe Nasini, che è dietro dell’Altare suddetto, nel sinistro, e nell’altro in faccia Galgano Perpignani Senese, e nell’ultimo Vincenzio Meucci Pittore Fiorentino,
Nell’Altare del Crocefisso vi è una Tela di Agostino Marcucci, e nell’altro apposto altra Tela di Francesco Rustici collo sfondo, che è un bel quadretto rappresentante l’Annunziata, che vien dalla Scuola di Raffaello Vanni, e se non m’inganno, è di un certo Manenti suo scolare morto assai giovane.
La Tala nell’Altare del Martirio di S. Lorenzo è di Dionisio Montorfelli, e l’altra di S. Cerbone di Turilio Mannetti collo sfondo, che rappresenta la Visitazione di Maria Santissima, di Antonio Buonfiglioli.
Nella Sagrestia sono da osservarsi alcuni quadri, che pochi anni sono servivano d’ornamento al suddetto Tempio, un S. Giuseppe d’Antonio Bonfiglioli, un Immagine in tavola di Maria creduta di Andrea del sarto, e diverse Tele a chiaro e scurso dipinte dal Mei, e dal Burbarini, la Venuta dello Spirito Santo di Pietro Sorri, e nell’altra Sagrestìa, dove si vestono i Canonici, Nostro Signore deposto dalla Creoce del Casolani, che doveva servire per la Chiesa di S. Spirito, ma sbagliò nelle misure, e un’Incoronazione di M. Vergine di Astolfo Petrazzi, che è è nella Volta della medesima.
(a) Questi si elegge da S.A.R. e dichiarasi CAv. dello Speron d’oro dal Supremo Magistrato di questa Città nel pubblico suo Possesso.